Bilancio di Sostenibilità
I servizi per la rendicontazione di sostenibilità
Con la nuova Direttiva Europea CSRS (Corporate Sustainability Reporting Directive) la platea di aziende interessate alla presentazione di un report non finanziario o più in generale di sostenibilità si allarga.
Sebbene l’obbligo sia graduale e, per ora, riguardi aziende con significative dimensioni, conviene farsi trovare pronti. Un invito anche per le piccole e medie aziende.
Fare il Bilancio di sostenibilità consente di:
offrire informazioni utili ai propri clienti;
collocarsi in modo diverso nel contesto delle catene di fornitura;
offrire un quadro comunicativo istituzionale differente;
Sisociale affronta il tema della rendicontazione di sostenibilità offrendo supporto, consulenza per la redazione del documento finale, idee e soluzioni grafiche, strumenti semplici per implementare un data base interno per la raccolta dati.
La nuova normativa europea: CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive)
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 16.12.2022: pubblicazione Direttiva n. 2022/2464 che estenderà gradualmente l’obbligo di Rendicontazione societaria della sostenibilità.
Alcuni aspetti rilevanti della nuova Direttiva:
Aggiorna la normativa europea già esistente (Direttiva 2014/95);
Nasce dal “Green Deal” europeo. Il Green Deal rappresenta la nuova strategia di crescita dell’Unione Europea ed è costituito da un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare; l’UE sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050;
Estende l’obbligo di rendicontazione: Le regole della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Direct ve avranno un’applicazione progressiva e si stima che estenderanno l’obbligatorietà a 50.000 Imprese nella UE, rispetto alle attuali 11.700 imprese obbligate.
Estensione dell'obbligo di rendicontazione
Con la nuova normativa CSRD, oltre alle aziende già obbligate precedentemente alla rendicontazione di sostenibilità, si allarga ulteriormente la platea delle aziende chiamate a questo impegno rendicontativo e in particolare, tutte le società di grandi dimensioni che superano almeno 2 dei seguenti 3 parametri:
Numero di dipendenti > 250;
Stato patrimoniale > 20 milioni di euro;
Ricavi > 40 milioni di euro;
PMI quotate (ad eccezione delle micro imprese);
La direttiva avrà un’applicazione progressiva dal 2024 al 2026
Dal 1° gennaio 2024 inizieranno le imprese già obbligate alla dichiarazione non finanziaria (enti di interesse pubblico come banche, assicurazioni e le grandi società obbligate fino ad oggi). La pubblicazione della rendicontazione dovrà avvenire nel 2025 con riferimento al bilancio 2024.
Dal 1° gennaio 2025 (con pubblicazione nel 2026) toccherà alle grandi imprese non ancora soggette alla citata direttiva; per grandi imprese si intendono quelle aziende che superino almeno due dei seguenti parametri:
250 dipendenti;
Ricavi > 40 milioni di euro;
Totale di bilancio > 20 milioni di euro.
Infine, dal 1°gennaio 2026 sarà il momento delle PMI quotate. La pubblicazione della rendicontazione, con
standard più snelli, dovrà avvenire nel 2027 con riferimento al bilancio 2026.
Obiettivi della rendicontazione
La reportistica sulla sostenibilità dovrà riportare le informazioni in merito alle strategie ed obiettivi ESG (ambiente, sociale e la gestione e il governo della società). I temi che dovranno essere affrontati in particolare riguarderanno:
il modello di business aziendale;
la mappatura e il governo dei rischi con particolare riferimento a quelli ambientali;
il principio di doppia materialità;
la tassonomia green;
gli aspetti sociali ed attinenti alla gestione del personale, la parità di genere, il rispetto dei diritti umani;
la lotta alla corruzione e la gestione e governance aziendale.